I Soggetti della Valutazione dello Stress Lavoro correlato (SLC)
E’ sempre difficile generalizzare percorsi che in realtà, in azienda, sono sempre personalizzati e modificati anche in corso d’opera, come nel caso della valutazione dello stress lavoro correlato.
Si riprendono i passaggi indicati dal collega Paul Maurice Conway (Psicologo della salute occupazionale, Dottore di Ricerca in Medicina del Lavoro e Igiene Industriale, intervento del 10 febbraio 2012 a Milano)
I soggetti della valutazione.
Il percorso di valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato deve:
- essere promosso e gestito direttamente dal datore del lavoro e dal top management;
- essere accompagnato da adeguate azioni informative e formative;
- essere orientato alle soluzioni;
- imperniarsi sulla partecipazione effettiva dei lavoratori;
- garantire sempre e comunque la centralità degli attori interni della prevenzione (RSPP, Medico competente, RLS);
- integrarsi armonicamente (e non per mera sommazione) nel processo complessivo di valutazione dei rischi e nel relativo documento;
- basarsi su un metodo costituito da un mix “obbligato” di strumenti sia di tipo oggettivo che soggettivo;
- essere accompagnato da azioni contesto-specifiche.
(Indirizzi generali della regione lombardia per la valutazione e gestione del rischio stress lavorativo alla luce dell’accordo europeo del 08/10/2004. (Scarica doc Stress_Accord_Cadres_Europeen-10.2004)
Il primo passo è creare un “tavolo di lavoro” tra tutti i soggetti direttamente coinvolti nella predisposizione del progetto della valutazione dello stress.
Il Datore di Lavoro dovrebbe promuovere gli incontri e la condivisione del programma di lavoro.
“Compiti e Responsabilità” delle figure coinvolte, riprendendo l’efficace sintesi di Paolo Campanini, Ph. D., Psicologo-Psicoterapeuta.
I Soggetti della Valutazione dello Stress Lavoro Correlato
Datore di Lavoro (DL)
- Assunzione diretta della responsabilità dell’attivazione e del presidio costante dell’intervento di valutazione e gestione del rischio con il supporto delle figure tecniche interne (MC, RSPP);
- Interventi di sensibilizzazione ed informazione sullo stress a livello aziendale;
- Ricorso a consulenti esterni, qualora non siano sufficienti le figure tecniche interne esperte, basato su documentata professionalità e di esperienza nel campo specifico;
- Sulla base della consultazione con gli RLS redazione di una relazione che riporti:
– modalità di sensibilizzazione ed informazione iniziale;
– percorso valutativo adottato;
– tipologia di interventi di prevenzione/protezione della valutazione possibili in relazione agli esiti;
– piano di monitoraggio del sistema di valutazione e gestione del rischio con la tempistica revisionale.
Medico Competente (MC).
- Supporto medico-professionale al datore di lavoro per l’attività di informazione e sensibilizzazione del rischio specifico;
- Supporto medico-professionale al datore di lavoro per l’identificazione e la gestione del rischio;
- Eventuale implementazione degli accertamenti presenti nel piano sanitario con l’obiettivo di monitorare le condizioni di stress da un punto di vista biologico, evitando l’eccessiva medicalizzazione.
Responsabile del Servizio Prevenzione Protezione (RSPP)
- Supporto tecnico professionale al datore di lavoro per l’attività di informazione/sensibilizzazione sul rishio specifico e per l’identificazione di una modalità di valutazione e gestione del rischio e la sua concreta applicazione;
- Partecipazione attiva alla fase di rilevazione della soggettività;
- Proposta dei programmi di formazione e informazione. In particolare ha in capo l’obbligo di presentare programmi annuali di informazione.
Rappresentati Sindacali dei Lavoratori (RLS)
- Soggetti prioritariamente coinvolti nelle attività di sensibilizzazione e di informazione.
- Soggetti che possono formulare proposte su tutti gli aspetti di sicurezza e salute del lavoro.
- Consultazione sui seguenti punti:
-
- modalità informativa iniziale e formazione (modalità, contenuti, soggetti interessati, obiettivi e metodi;
- percorso valutativo che si vuole adottare (criteri, metodi, strumenti, tempistica della valutazione;
- partecipazione attiva nella rivalutazione della soggettività;
- modalità di tutela della privacy nell’applicazione del metodo valutativo;
- tipologia degli interventi di prevenzione e gestione dello stress concretamente attuabili;
- piano di monitoraggio del sistema di valutazione e gestione del rischio specifico;
- confronto in sede di riunione periodica, comprendente fra l’altro i risultati sintetici anonimi della valutazione specifica effettuata.
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