Strategie per un buon Onboarding

 

Onboarding: spunti per l’inserimento efficace dei nuovi collaboratori in Azienda.


Strategie per un buon Onboarding

Nell’odierno panorama delle Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane, l’arte dell’onboarding emerge non solo come una pratica, ma come un pilastro fondamentale per costruire un ambiente lavorativo solido e coeso. 

L’inserimento di un nuovo collaboratore in azienda va ben oltre il semplice addestramento alle mansioni specifiche: rappresenta il primo passo verso l’integrazione in una cultura aziendale e un team. 

Sono psicologa del lavoro con tre decenni di esperienza nel settore delle Risorse Umane, e ho assistito a innumerevoli percorsi di inserimento in azienda, osservando da vicino l’incalcolabile valore di un onboarding strategico e ben strutturato. 

Attraverso questo articolo, esploreremo insieme l’importanza vitale dell’onboarding, delineando strategie efficaci e condividendo insight derivati dalla mia esperienza, con l’obiettivo di guidare i nuovi membri del team verso un inserimento armonioso e produttivo all’interno delle vostre organizzazioni.

1. Definizione di Onboarding

L’onboarding, o processo di inserimento, è un termine ampiamente utilizzato nel mondo delle Risorse Umane per descrivere il percorso strutturato attraverso il quale i nuovi dipendenti vengono accolti e integrati all’interno di un’organizzazione. 

Tuttavia, la sua essenza va ben oltre una semplice definizione.
L’onboarding non è un mero processo di orientamento, ma un viaggio accuratamente pianificato che mira a facilitare l’assimilazione dei nuovi collaboratori nella cultura, nei valori e nelle dinamiche operative dell’azienda.

L’efficacia con cui questo processo viene eseguito può avere un impatto significativo su vari aspetti dell’organizzazione, tra cui l‘efficienza operativa, la coesione del team e, soprattutto, la soddisfazione e la ritenzione dei dipendenti.

Secondo uno studio condotto da SHRM (Society for Human Resource Management), il 69% dei dipendenti è più propenso a rimanere con un’azienda per almeno tre anni dopo un’esperienza di onboarding positiva. Questo dato sottolinea non solo l’importanza di un primo impatto positivo ma anche il ruolo cruciale che un onboarding efficace può svolgere nel mantenere alta la fedeltà dei dipendenti.

Prendiamo, ad esempio, il caso di un’azienda tecnologica in rapida crescita, che ha implementato un programma di onboarding di quattro settimane, durante il quale i nuovi assunti sono immersi in sessioni formative, incontri con i team, e workshop culturali. 

Questo approccio non solo ha facilitato una transizione morbida per i nuovi ingressi ma ha anche portato a un aumento del 20% nella produttività all’interno dei primi tre mesi di impiego, creando un ambiente lavorativo più sinergico e motivato.

2. L’importanza dell’Onboarding strategico

L’attuazione di un processo di onboarding strategico non è unicamente un gesto di benvenuto nei confronti dei nuovi assunti, ma un elemento chiave che sottende la prosperità e il successo a lungo termine di un’organizzazione. 

Un inserimento ben pianificato e strategicamente implementato non solo facilita una transizione fluida per i nuovi collaboratori ma diventa anche un veicolo attraverso il quale l’azienda comunica i suoi valori, aspettative e cultura, stabilendo le fondamenta per un rapporto lavorativo positivo e produttivo.

La correlazione tra un efficace onboarding e l’aumento della produttività è evidente.
Quando i nuovi dipendenti si sentono accolti, valorizzati e adeguatamente formati fin dal primo giorno, sono più propensi a integrarsi rapidamente e a contribuire in modo significativo alle attività dell’organizzazione. 

Inoltre, un inserimento strategico contribuisce a creare un ambiente lavorativo in cui i dipendenti si sentono non solo compresi e apprezzati, ma anche parte integrante del tessuto aziendale, alimentando così la loro motivazione e dedizione.

Il benessere organizzativo, d’altra parte, è intrinsecamente legato a queste dinamiche. 

Un dipendente che attraversa un processo di onboarding strutturato e accogliente è più incline a sviluppare un senso di appartenenza e di identificazione con l’azienda

Questo, a sua volta, si traduce in un maggiore impegno, minori livelli di stress e, in ultima analisi, in un miglior benessere all’interno dell’organizzazione.

Consideriamo, ad esempio, l’implementazione di programmi di mentoring durante l’onboarding, dove i nuovi assunti vengono abbinati a membri esperti del team.
Questa strategia non solo facilita l’apprendimento e l’adattamento dei nuovi arrivati, ma promuove anche la creazione di relazioni positive all’interno del team, migliorando la comunicazione e la collaborazione, elementi essenziali per il benessere organizzativo.

3. Fasi Cruciali dell’Onboarding

L’onboarding è un viaggio, e come ogni viaggio, è strutturato in diverse tappe fondamentali, ciascuna delle quali svolge un ruolo cruciale nel plasmare l’esperienza complessiva del nuovo dipendente. 

Esaminiamo insieme le fasi chiave di questo processo e come gestirle in modo efficace per garantire un inserimento ottimale e produttivo all’interno dell’organizzazione.

Fase 1: Preparazione Pre-Arrivo.
Prima ancora che il nuovo dipendente metta piede in azienda, è essenziale preparare il terreno.
Questo include l’organizzazione del suo spazio di lavoro, la configurazione degli strumenti tecnologici necessari e la comunicazione con il team circa il suo arrivo.
Un benvenuto caloroso e un ambiente di lavoro ben organizzato sono i primi passi verso la creazione di un’esperienza positiva.

Fase 2: Primo Giorno in Azienda.
Il primo giorno è fondamentale e dovrebbe essere strutturato in modo da far sentire il nuovo arrivato accolto e valorizzato.
Una presentazione formale al team, un tour dell’ufficio e una chiara comunicazione riguardo agli aspetti pratici del lavoro quotidiano sono elementi chiave in questa fase.

Fase 3: Formazione e Sviluppo.
La formazione è un elemento centrale dell’onboarding e dovrebbe essere personalizzata in base al ruolo e alle competenze del nuovo dipendente. Oltre alla formazione specifica sulla posizione, è altresì importante introdurre il nuovo assunto ai valori, alla cultura e alle normative aziendali.

Fase 4: Integrazione nel Team.
Favorire l’integrazione nel team e la costruzione di relazioni positive è fondamentale per il benessere e la produttività del nuovo dipendente. Attività di team building, incontri informali e momenti di condivisione possono facilitare questo processo.

Fase 5: Valutazione e Feedback.
Implementare un sistema di feedback regolare e costruttivo permette al nuovo dipendente di comprendere le aree di forza e quelle di miglioramento, e di adeguare di conseguenza il proprio approccio al lavoro.

Incorporare test psicometrici e valutazioni della personalità durante il processo di onboarding può ulteriormente agevolare l’inserimento dei nuovi assunti.
Questi strumenti, se utilizzati correttamente, possono offrire preziosi insight sulle preferenze lavorative, gli stili di comunicazione e le potenzialità dei nuovi collaboratori, permettendo di adattare le strategie di inserimento e formazione alle loro specifiche esigenze e caratteristiche. 

Ad esempio, comprendere i punti di forza e le aree di sfida di un individuo può aiutare i manager e i colleghi a comunicare e collaborare con lui in modo più efficace, potenziando così la coesione e la sinergia all’interno del team.

4. Casi di Studio

Esplorare casi di studio reali può offrire spunti preziosi e illustrare concretamente come le strategie di onboarding efficaci siano state implementate e quali risultati abbiano prodotto. 

Di seguito, presentiamo alcuni esempi che evidenziano l’importanza e l’impatto di un inserimento ben strutturato.

Caso di Studio 1. Tecnologia e Onboarding Remoto
Un’azienda tecnologica globale, di fronte alla sfida dell’inserimento remoto durante il periodo di lavoro da casa, ha implementato una piattaforma digitale dedicata per facilitare l’inserimento dei nuovi dipendenti.

Attraverso questa piattaforma, i nuovi assunti avevano accesso a materiali formativi, video di benvenuto, e potevano partecipare a sessioni interattive online con i loro team.
Il risultato? Un aumento del 15% nella soddisfazione dei nuovi dipendenti e una transizione verso il lavoro remoto più agevole e meno stressante per tutti.

Caso di Studio 2: Onboarding e Retention.
Un’organizzazione nel settore sanitario ha rivisto il proprio processo di inserimento, introducendo un programma di mentoring e sessioni regolari di feedback e supporto durante i primi sei mesi di impiego.

Questo approccio ha non solo migliorato la performance e la soddisfazione dei nuovi assunti ma ha anche portato a un calo del 20% nel turnover del personale durante il primo anno di impiego, evidenziando come un inserimento attento possa influenzare positivamente la ritenzione dei dipendenti.



Caso di Studio 3: Cultura Aziendale e Onboarding.
Un’impresa nel settore retail, con un forte focus sulla cultura aziendale, ha integrato nel suo processo di inserimento workshop e attività dedicate alla missione, ai valori e agli obiettivi dell’azienda.

I nuovi dipendenti erano immersi nella cultura aziendale fin dal primo giorno, attraverso storie, testimonianze e attività pratiche.
Questo ha non solo facilitato l’integrazione dei nuovi assunti ma ha anche rafforzato il senso di appartenenza e identificazione con l’azienda, contribuendo a creare un ambiente lavorativo più coeso e allineato.

Lezioni Apprese:

Adattabilità.
L’onboarding deve essere flessibile e adattarsi alle esigenze dei dipendenti e alle circostanze esterne, come evidenziato dal caso dell’inserimento remoto.

Supporto Continuo.
L’importanza di offrire supporto, mentoring e feedback regolari durante le prime fasi dell’impiego per facilitare l’adattamento e migliorare la ritenzione.


Cultura Aziendale.
Integrare la cultura aziendale nel processo di onboarding non solo facilita l’integrazione ma rafforza anche il senso di appartenenza e coesione all’interno dell’organizzazione.

Questi casi di studio evidenziano come un inserimento ben pianificato e strategicamente implementato possa avere un impatto tangibile su vari aspetti dell’organizzazione, dalla soddisfazione dei dipendenti alla ritenzione del personale e alla coesione del team.

5. Strategie per l’Onboarding a Distanza

L’attuale panorama lavorativo, sempre più caratterizzato da modalità remote e ibride, pone nuove sfide ma anche opportunità in termini di onboarding.

L’inserimento a distanza dei nuovi dipendenti richiede un adattamento delle strategie tradizionali per garantire un’accoglienza calorosa, una formazione efficace e un’integrazione fluida, anche da remoto.

  • Utilizzo di Tecnologie e Piattaforme Digitali.
    L’adozione di piattaforme digitali dedicate all’inserimento è fondamentale per facilitare l’accesso a materiali formativi, documentazione aziendale e risorse utili.

    Strumenti come
    webinar, video tutorial e piattaforme e-learning possono essere utilizzati per fornire formazione e informazioni cruciali in modo accessibile e interattivo,

  • Creazione di un’Esperienza Virtuale Coinvolgente.
    Organizzare sessioni virtuali di benvenuto, tour virtuali dell’ufficio e incontri online con i membri del team può aiutare a creare un senso di appartenenza e a familiarizzare con l’ambiente e la cultura aziendale, anche a distanza.

  • Mentoring e Supporto Continuo.
    Stabilire un programma di mentoring virtuale, dove i nuovi assunti vengono abbinati a colleghi più esperti, può facilitare l’integrazione e fornire un punto di riferimento durante le prime fasi dell’inserimento.

    Inoltre, garantire
    canali di comunicazione aperti e accessibili per il supporto e il feedback è vitale per navigare con successo l’onboarding a distanza.


  • Integrazione Sociale e Networking Virtuale.
    Favorire l’integrazione sociale e la creazione di legami all’interno del team è particolarmente sfidante in un contesto virtuale.

    Organizzare eventi sociali virtuali
    , coffee breaks online e attività di team building a distanza può contribuire a costruire relazioni positive e a rafforzare la coesione del team.


  • Monitoraggio e Valutazione.
    Implementare meccanismi di monitoraggio e valutazione per tracciare i progressi dei nuovi assunti, identificare eventuali ostacoli e adattare le strategie di onboarding in base alle esigenze emergenti.

    Utilizzare
    sondaggi e feedback regolari per valutare l’efficacia del processo e apportare miglioramenti continui.

L’inserimento a distanza, sebbene presenti delle sfide uniche, offre anche l’opportunità di esplorare nuove strategie e strumenti per accogliere e integrare efficacemente i nuovi dipendenti in un contesto lavorativo sempre più digitale e connesso. 

Attraverso l’adozione di tecnologie, la creazione di esperienze virtuali coinvolgenti e l’offerta di supporto e risorse accessibili, le organizzazioni possono costruire un processo di onboarding remoto che non solo adempie alle sue funzioni fondamentali ma arricchisce anche l’esperienza complessiva dei nuovi assunti.


Confronto delle strategie per l’Onboarding:
a distanza, in presenza e ibrido

L’inserimento è un processo cruciale che può assumere diverse sfaccettature a seconda del contesto lavorativo, che sia esso completamente remoto, in presenza, o ibrido. 

Ogni modalità presenta delle peculiarità che richiedono strategie ad hoc per garantire un inserimento efficace e positivo dei nuovi assunti.

Onboarding in Presenza:

  • Accoglienza Personale.
    L’accoglienza fisica nel primo giorno è fondamentale: un tour dell’ufficio, la presentazione del team e un pranzo di benvenuto possono fare la differenza nel far sentire il nuovo arrivato parte del team.

  • Formazione dal Vivo.
    La possibilità di svolgere sessioni formative e workshop dal vivo permette una comunicazione diretta e un apprendimento più interattivo e personalizzato.

  • Interazione Diretta con il Team.
    Favorire momenti di socializzazione e collaborazione diretta con il team, attraverso meeting, brainstorming e pause caffè condivise, per costruire relazioni solide e un ambiente lavorativo coeso.

  • Supporto Continuo sul Campo.
    La presenza fisica permette un supporto immediato e diretto, facilitando la risoluzione di dubbi e problemi in tempo reale e offrendo una guida pratica e visiva durante le prime fasi dell’inserimento.

Onboarding a Distanza:

  • Utilizzo di Piattaforme Digitali.
    Fornire accesso a piattaforme e-learning e materiali formativi digitali per garantire una formazione completa e accessibile da remoto.

  • Incontri Virtuali.
    Organizzare meeting e sessioni di benvenuto virtuali per presentare il team e la cultura aziendale, anche attraverso video e contenuti interattivi.

  • Mentoring Virtuale.
    Abbinare il nuovo assunto a un mentor che possa guidarlo a distanza, offrendo supporto e consigli attraverso call e meeting virtuali.

  • Eventi e Attività Sociali Online.
    Creare occasioni di socializzazione e team building virtuale, come aperitivi online o giochi di gruppo, per rafforzare i legami all’interno del team anche a distanza.

Onboarding ibrido.

Strategie per l’Onboarding Ibrido.

L’inserimento in modalità ibrida combina elementi sia del lavoro in presenza che da remoto, cercando di sfruttare i vantaggi di entrambi gli approcci. 

È fondamentale creare un’esperienza omogenea, assicurando che la comunicazione, la formazione e il supporto siano coerenti e integrati in entrambi i contesti. 

La flessibilità e l’adattabilità sono chiave, permettendo ai nuovi assunti di vivere un’esperienza di inserimento completa e coinvolgente, indipendentemente dalla modalità lavorativa.

In ogni scenario, l’obiettivo rimane quello di fornire un percorso di onboarding che faciliti l’integrazione del nuovo dipendente, promuova la sua crescita e lo connetta efficacemente con il team e la cultura aziendale. 

Attraverso strategie mirate e un supporto costante, l’inserimento diventa un investimento strategico nella realizzazione del potenziale del dipendente e, di conseguenza, nel successo a lungo termine dell’organizzazione.

In sintesi, l’onboarding strategico non è un mero processo operativo, ma un investimento nell’individuo e, di conseguenza, nell’intera azienda. 

Creando percorsi di inserimento che valorizzano e supportano i nuovi dipendenti fin dai primi passi, le organizzazioni non solo ottimizzano la produttività ma costruiscono anche una cultura del benessere e della fedeltà che si riflette positivamente su tutti gli aspetti del contesto lavorativo.


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