Non improvvisare! Prepara il Colloquio di Selezione (parte prima)
Abbiamo affrontato lo screening dei curricula, abbiamo deciso che incontreremmo i candidati e che li sottoporremo ad un colloquio di selezione. Abbiamo preparato gli argomenti che affronteremo e quanto durerà il nostro incontro.
Che cosa c’è da preparare in un colloquio di selezione?
Ed ora occupiamoci della preparazione colloquio di selezione.
Cosa si chiede in un colloquio di selezione?
Ma direi che le informazioni che si vogliono raccogliere sono:
4. Quali sono le condizioni per accettare la tua proposta lavorativa.
Chi è? e che cosa sa?
Per rispondere alla prima domanda dovremo analizzare la parte strettamente anagrafica e per la seconda controlliamo gli studi intrapresi.
Nel cv, cominciamo dall’anagrafica, per esempio, controlliamo dove abita perché se la residenza fosse lontana, ricordiamoci che alla fine dovremo chiedere: “se la distanza rappresenta un problema”. Questa domanda non si porrà a inizio colloquio ma perché, di solito all’inizio del colloquio siamo ancora nella fase di diffidenza e alto controllo di quello che si dice e il candidato potrebbe non esprimere il reale pensiero, meglio attenersi alla raccolta di informazioni “oggettive”, quindi cominciamo con gli studi.
Che studi ha fatto e perché, come nasce la scelta di quel diploma, di quella laurea. Iniziamo con domande che si riferiscono al passato, e cosa ha spinto il candidato a fare quel percorso, facciamo anche domande più personali, per esempio quali erano le materie che prediligeva, e perché, se aveva preferenza per qualche insegnante, come è stato il percorso di studi sia scolastico che come ambiente, la scuola, i compagni, qualche ricordo particolare. Per la laurea, interessiamoci alla tesi, momento sempre delicato nella storia personale, facciamoci raccontare qualche aneddoto: cerchiamo di concludere l’argomento in 7/12 minuti del colloquio di selezione.
Poi passiamo alla seconda domanda:
Cosa sa fare?
Indaghiamo sulla sua storia professionale, con una traccia temporale, ma chiedendo espressamente di soffermarsi sulle competenze acquisite e sviluppate. Qualche esempio: “Mi racconti una sua giornata tipo”, questo tipo di domanda mette in moto i ricordi. Il candidato deve “tornare con la memoria” al lavoro che effettivamente svolgeva, e può fornire delle informazioni “realistiche”, si prenda nota delle attività che svolgeva e se ne nomina qualcuna di interesse particolare, si può approfondire.
Se si dilunga troppo, è opportuno interrompere, ma con garbo con una frase del tipo: “Bene, è stato molto chiaro e mi sembra di aver capito” (riassumere il concetto, se si ritiene opportuno) e si proceda con l’argomento in merito al motivo per cui l’esperienza lavorativa è terminata.
Questa è un’informazione che raramente è contenuta nei cv, ma che dà grandi indicazioni sulla persona se si riuscirà ad ottenere le informazioni veritiere.
Si dia pure per scontato che spesso il candidato tenderà a fornire una “bella motivazione” tipo crescita professionale, o economica.
Attenzione! E’ opportuno indagare: spesso si nasconde un altro motivo, che può essere difficoltà relazionali (con colleghi o direzione). Questa fase dovrebbe durare una quindicina di minuti.
Ed il terzo punto. Importantissimo.
Cosa vuol fare?
Non sempre in un colloquio di selezione ci si preoccupa di ciò che il candidato aspira a fare ma … Non cadere nel tranello di “presupporre”, di sapere già – dopo tutto quello che ti ha detto! – cosa vuol fare il candidato. Chiediglielo! Fai delle domande del tipo:
“Quali sono le cose che preferisce nel Suo lavoro, e quelle meno” –
“Se Lei potesse scegliere, come sarebbe il Suo lavoro …”
ovviamente sono solo degli spunti e devi personalizzare le frasi a seconda di come sei tu, ma ricordati di fare queste domande. In questo modo, saprai cosa si aspetta il candidato e quanto quello che vuole dista dalla proposta che gli farai a breve.
Infine hai bisogno di sapere se il candidato accetterà la tua proposta?
In questa fase si devono conoscere alcune informazione anche inerenti la sua retribuzione e soprattutto il minimo sotto il quale non vuole scendere per accettare la proposta, se c’è un periodo di preavviso da dare e di quanto tempo, richieste particolari o necessità orari, distanza, mezzi con cui raggiungerebbe l’azienda.
Bene, a questo punto del candidato si sa:
Adesso, se hai tempo, prova a fare una simulazione di colloquio di selezione e verifica di essere sciolto nel porre le domande, trova le parole più che ti sono più familiari, scrivile, ripetile, prova anche il tono di voce: deve essere morbido, l’atteggiamento interessato e concentrato.
Nel prossimo post proseguiremo nel colloquio di selezione e ti dirò quali informazioni sarebbe opportuno fornire al tuo candidato.
Quali le domande che ti poni per ogni argomento?